Festa di suoni, l'integrazione si fa orchestra

Musica Giovanile nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Busseto

Una festa di suoni e insieme di alto valore civico, quella celebra- ta nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli, organizzata dall’Associazione DO RE MIUSIC, meritoria fondatrice, sotto la spinta di Giuliana Allegri (presidente) e Roberto Ramoni, della scuola musicale infantile e giovanile di Busseto, unica della provincia di Parma a far parte del Sistema Orchestre e cori giovanili e infantili Italia, ideato da Claudio Abbado sul modello del venezuelano Abreu. Bambini e ragazzi di ogni etnia, autoctoni e figli di immigrati, i bussetani di domani, che insieme imparano la musica e soprattutto i valori dell’accettazione dell’altro nella convivenza artistica e umana di quell’allegoria dell’integrazione civile che è l’orchestra.

La festa sonora è iniziata con la sezione Principianti dell’Orchestra La Giovanile Verdi, quattro piacevoli scherzi ritmici e riduzioni di motivi da Vivaldi e Mozart, con il direttore M° Monia Ziliani a spronare i piccoli orchestrali dalle fattezze poco più grandi degli strumenti.

Poi, il concerto ‘grosso’, l’Orchestra La Giovanile Verdi, il DoReMiusic Ensemble ed elementi dell’Orchestra Giovanile di Cremona Mousiké, che ha sciorinato un repertorio vario e impegnativo dall’Haendel della Musica per Fuochi d’artificio al Can can di Offenbach, dalla Suite di Lunn per finire, ovviamente in gloria tra commossi applausi, con l’interpretazione sinfonica del Va’ Pensiero, ‘bis’ entusiasticamente preteso dal battimani e altrettanto volentieri concesso.

Un’ora e mezza di emozioni musicali acuite dallo ‘spettacolo’ interetnico rappresentato dall’insieme dei giovani strumentisti, almento venti dei quali su quaranta portano i nomi della nuova bussetanità, i Leonhard Hocke, Kavita Singh, Kaupreet Saroj, Simran Kumari, Shakshi Droch, spalla a spalla con nomi classici dell’anagrafe verdiana, Giovanni Bocchi (primo violino), Emma Loffi, Luigi Ramoni, solo per citarne alcuni.

E dopo la bellissima sagra musicale, rinfresco nello splendido chiostro francescano, leccornìe padane, indiane e marocchine cucinate da parenti e amici dei giovani musicisti. Una festa di quelle che, nella crescita comune e nella scoperta dei valori altrui, aiutano a sperare in un futuro di vera integrazione e tolleranza. P. P. 

 

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